Ti chiedi mai qual’è quella cosa che tu e soltanto tu puoi dare agli altri?
Quale sia la tua firma, la tua impronta, durante questo viaggio che stai percorrendo ogni giorno?
Ammetto che io mi sono fatto spesso (e tuttora continuo a farmi) questa domanda, e più vado avanti nel mio percorso, più sono convinto che ciascuno di noi, io, tu, la persona che probabilmente è seduta davanti a te sul bus, abbia uno scopo preciso.
Quello scopo è proprio tirare fuori la nostra unicità. Esprimersi in modo autentico. Lasciare un segno personale che interagisca con gli altri.
A questo punto potresti chiederti quale sia quindi il modo giusto per tirare fuori la tua unicità.
Beh, posso dirti che non c’è una risposta giusta o una sbagliata perché ognuno ha un suo modo di condividere col mondo la propria unicità.
C’è chi sceglie strade costruttive, che danno qualcosa e portano valore agli altri e c’è chi impone la propria unicità con potere e arroganza.
Quello che dal mio punto di vista è il modo più stimolante per te e più utile per gli altri, è realizzare un tuo progetto: qualcosa in cui credi e che ami. Qualcosa che ti fa stare bene, felice di svegliarti la mattina e con la voglia di sfruttare ogni minuto che hai a disposizione.
Inizialmente ho cominciato a capire il valore profondo dell’unicità di ciascuno di noi, grazie all’arte astratta.
Non solo è un mezzo con cui io stesso tiro fuori la mia unicità, ma, cosa ancora più importante, è il mezzo con cui ogni persona che osserva un’opera può dare al mondo la sua unica interpretazione. Può diventare al tempo stesso spettatore e creatore di un significato nuovo.
Con il progetto di Abstracta Podcast ho voluto fare un passo in più, utilizzando la mia arte per dare uno stimolo nella realizzazione di un proprio progetto personale in grado di tirare fuori la tua unicità.
Condividere con il mondo qualcosa di unico, che ti appartiene, non è però facile per tutti.
Molti di noi sono bloccati, terrorizzati dall’esporsi, dall’intraprendere strade poco battute e spesso solitarie (solo in apparenza), confortati dall’apparente sicurezza di vivere una “normalità” che segue un copione standard e solido.
Niente paura. Non ti sto chiedendo di fare nessun salto nel buio. Sarebbe da irresponsabili e non ho nessun diritto o titolo per dirti di farlo. Vorrei solo farti riflettere su quanto vivere una vita percorrendo le vie del mondo che TU scegli di vivere, con le sue curve, le sue salite e discese, i suoi panorami, sia molto più stimolante che vivere guidando su un’autostrada dritta a scorrimento veloce.
È proprio quel viaggio che ti cambierà.
E ti dico questo anche perché il mondo ha tanti motivi per aver fame della tua unicità.
C’è una prima cosa che però devi fare per intraprendere questo nuovo percorso. Fondamentale.
Devi capire chi sei.
Devi conoscerti. Scoprirti ogni giorno.
Chiederti: Cosa mi piace? Cosa mi fa stare bene? Cosa potrei fare così tante volte senza stancarmi e che mi dia gioia?
Per tirare fuori la tua unicità e dare vita ad un progetto che ti permetta di condividerla con il mondo, hai bisogno della consapevolezza.
Non è un cosa che trovi in una ricerca di qualche minuto, ma al tempo stesso è qualcosa che dentro di te sai già da una vita. Ne sono certo.
Prenditi il tuo tempo. Incuriosisciti di te stesso o di te stessa. Scopriti.
E quando avrai realizzato il tuo modo di essere, la tua firma, il tuo dono da condividere con il mondo, non ti resta che diffonderlo a quante più persone possibile.
Il mondo ha fame anche di te.