L'imperfezione per vivere meglio


L'imperfezione per vivere meglio

Una delle cose più difficili è cambiare qualcosa che è sempre stata parte della tua vita. Se poi a questo ci aggiungi che praticamente ogni giorno siamo bombardati continuamente da questo qualcosa, tutto è ancora più difficile.

Quando pensi al concetto di perfezione è proprio quello che succede.

Da quando sei al mondo ti convincono che tutto ciò che è imperfetto è un male, che devi puntare sempre ad essere perfetto e non fare errori o correre fuori dai binari. È ovvio che non sto dicendo che migliorarsi e fare le cose al nostro meglio sia un male ma la cosa che fino ad ora ci ha fatto vivere peggio di quanto ci meritiamo è il non saper convivere con l’imperfezione.

Le pubblicità e i social network costruiscono tutto intorno a noi delle finte realtà dove tutti vivono vacanze da sogno, dove le donne sono tutte impeccabili e attraenti e gli uomini sfrecciano sulle loro auto costose con il bicipite che esplode.

Tutto questo è la prima e principale fonte di frustrazione e infelicità a cui siamo esposti. Non solo ci fa star male, ma ancora peggio ci fa perdere moltissimi aspetti interessanti e piacevoli che proprio l’imperfezione nasconde.

Tutto parte dalla tua consapevolezza.

Devi cominciare a focalizzare la tua attenzione a come l’imperfezione si presenta intorno a te e come seconda mossa devi cominciare ad apprezzarne la sua parte positiva. Questo eliminerà velocemente quell’ansia da “oddio deve essere tutto perfetto” che ti fa vivere male le cose, le situazioni e i rapporti con le persone.

C’è un esercizio che ti suggerisco che può aiutarti in questo approccio consapevole all’imperfezione ed è costituito da tre fasi, progressivamente dall’esterno all’interno. Dall’ambiente che ti circonda fino ad arrivare a ciò che ti rende la persona che sei. Proprio perché procederai a strati, puoi chiamarlo, se ti va, l’esercizio della cipolla.

Te lo semplifico in modo facile e veloce in tre punti.

  1. Fai una passeggiata nel posto più naturale che hai a disposizione e osserva le imperfezioni di 3 oggetti naturali. Soffermati sui colori, le irregolarità della superficie, la sensazione che hai al tatto. Osserva le parti rovinate, spaccate, non lineari. Guardale da vicino. A cosa ti fanno pensare? Cosa provi?
  2. Pensa ad una persona importante per te. Quali sono i suoi difetti? Che cosa ti piace di questa persona a tal punto da farti accettare i suoi difetti. Accetta l’idea che ciò per cui la vedi speciale è proprio grazie a quei difetti. Senza di essi non sarebbe lo stessa cosa.
  3. Pensa a te. Considera i tuoi difetti. In che modo questi difetti ti caratterizzano e ti rendono unico? Considera come grazie a questi difetti ti distingui da chi ti sta attorno. Come grazie ad essi le persone che ti vogliono bene ti apprezzano così come sei. Sei sempre in tempo di migliorarti se ne hai voglia, ma è fondamentale che prima li riconosci come parte di te e della tua unicità.

Quello che hai appena fatto è un esercizio di consapevolezza. Ti sei dedicato del tempo per osservare ciò che a primo impatto poteva essere imperfetto per poi capire che era parte stessa della natura di quello che stavi osservando.


Avere questo approccio vuol dire accettare la natura duplice e complessa delle cose. Superare l’idea che qualcosa sia bianca o nera, giusta o sbagliata. Vuol dire accettarla nella sua totalità. Hai preso consapevolezza di quanto quella che viene definita imperfezione sia in verità quel qualcosa che rende ciò che osservi unico, compreso te stesso.

Cerca questa imperfezione in quello che ti sta intorno, nelle cose, nelle persone. Impara a scoprire la loro parte unica e poi dedicati a scoprire e ad accettare la tua.

Hai un mondo, fantasticamente imperfetto, ancora da scoprire.